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Qualcuno era democristiano

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I “mostri” democristiani, nel senso latino di monstrum, ovvero prodigio hanno segnato la storia dell’Italia per 50 anni, dal 1943. «La magrezza segaligna e affilata di De Gasperi, il pallore ascetico di Dossetti e dei “professorini”. Tra parentesi l’uno diffidava degli altri ben oltre l’aspetto fisico, attribuendo loro una mentalità: munita di allucinazioni e presunte divinazioni suggestive», scrive nel suo libro, Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua, Filippo Ceccarelli.

In questa sesta puntata (ultima della prima stagione) parliamo del fondatore della DC, Alcide De Gasperi, dalla biografia assai variegata: fu deputato nel parlamento asburgico, poi segretario nazionale del Partito Popolare, poi in una condizione di ristrettezze di libertà e economica durante il regime fascista. Trovò rifugio come bibliotecario in Vaticano, ma con il Papa Pio XII ebbe sempre un rapporto difficile. Divenne presidente del consiglio e rappresentò l’Italia alla conferenza di Parigi, alla fine della Seconda Guerra mondiale. Nel suo partito si trovò sempre a dover mediare tra una sinistra movimentata e visionaria, condotta da Giuseppe Dossetti e una destra arroccata attorno alla figura del Papa con simpatie monarchiche e derive nostalgiche, incarnata dal presidente di Azione Cattolica, Luigi Gedda.

Per i democristiani la straordinaria vittoria del 18 aprile del 1948 non fu una festa. Il partito che aveva sfiorato la maggioranza assoluta dei voti si trovò a gestire il potere in un paese ancora distrutto dalla guerra e con divisioni sociali ed economiche profonde. La legislatura che andò dal 1948 al 1953 non fu mai tranquilla. Si fecero luce due dirigenti della sinistra dossettiana. Uno pragmatico e duttile, Amintore Fanfani, l’altro più teorico e a volte spirituale, Aldo Moro. Nella loro vita furono spesso polemici tra di loro, ma alla fine si intendevano.

Uno che aveva poco a che fare con la vita del partito, ma che in alcuni momenti ne fu un trascinatore, fu Giulio Andreotti. Ambiguo nei comportamenti e nelle relazioni. Non si è mai capito se lui sia stato l’uomo di De Gasperi presso il Vaticano o l’uomo di Pio XII presso, e qualche volta contro, De Gasperi.

Bibliografia:

  • Stefano Pivato, "Bella ciao. Canto e politica nella storia d’Italia", Laterza 2005
  • Stefano Pivato, "I comunisti mangiano i bambini: Storia di una leggenda", Il Mulino 2015
  • Marco Follini, "Democrazia Cristiana. Il racconto di un partito", Sellerio 2019
  • Piero Ignazi, "I partiti in Italia dal 1945 al 2018", Mulino 2018
  • Antonio Ghirelli, "Democristiani", Mondadori 2004
  • Atti e documenti della D.C. 1943-1967, Prefazione di Mariano Rumor, Edizione 5 Lune 1967
  • Filippo Ceccarelli, "Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua" Feltrinelli 2018
  • Paolo Pombeni, Guido Formigoni, Giorgio Vecchio, "Storia della Democrazia cristiana. 1943-1993", Il Mulino 2023
  • Vindice Lecis, "Il nemico", Nutrimenti 2018
  • Miriam Mafai, "L’uomo che sognava la lotta armata", Rizzoli 1984
  • Mimmo Franzinelli, Alessandro Giacone, "1960. L’Italia sull’orlo della guerra civile" Mondadori 2020
  • Silvio Lanaro, "Storia dell’Italia repubblicana. L’economia, la politica, la cultura, la società dal dopoguerra agli anni ’90", Marsilio 1996
  • Luigi Gedda, "18 Aprile 1948. Memorie Inedite Dell’artefice Della Sconfitta Del Fronte Popolare", Mondadori 1998
  • Guido Formigoni, "Aldo Moro. Lo statista e il suo dramma", Il Mulino 2016
  • Bruno Vespa, "Storia d’Italia da Mussolini a Berlusconi", Mondadori 2004
  • Indro Montanelli e Mario Cervi, "L’Italia dei due Giovanni", Rizzoli 2012
  • Bruno Vespa, "Soli al comando", Mondadori 2017
  • Bruno Vespa, "Italiani voltagabbana. Dalla prima guerra mondiale alla Terza Repubblica sempre sul carro dei vincitori", Mondadori 2017
  • Enrico Menduni, "L’Autostrada del Sole", Il Mulino 1999
  • Leonardo Sciascia, "Todo Modo", Adelphi 2003

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In questa sesta puntata (ultima della prima stagione) parliamo del fondatore della DC, Alcide De Gasperi, dalla biografia assai variegata: fu deputato nel parlamento asburgico, poi segretario nazionale del Partito Popolare, poi in una condizione di ristrettezze di libertà e economica durante il regime fascista. Trovò rifugio come bibliotecario in Vaticano, ma con il Papa Pio XII ebbe sempre un rapporto difficile. Divenne presidente del consiglio e rappresentò l’Italia alla conferenza di Parigi, alla fine della Seconda Guerra mondiale. Nel suo partito si trovò sempre a dover mediare tra una sinistra movimentata e visionaria, condotta da Giuseppe Dossetti e una destra arroccata attorno alla figura del Papa con simpatie monarchiche e derive nostalgiche, incarnata dal presidente di Azione Cattolica, Luigi Gedda.

Per i democristiani la straordinaria vittoria del 18 aprile del 1948 non fu una festa. Il partito che aveva sfiorato la maggioranza assoluta dei voti si trovò a gestire il potere in un paese ancora distrutto dalla guerra e con divisioni sociali ed economiche profonde. La legislatura che andò dal 1948 al 1953 non fu mai tranquilla. Si fecero luce due dirigenti della sinistra dossettiana. Uno pragmatico e duttile, Amintore Fanfani, l’altro più teorico e a volte spirituale, Aldo Moro. Nella loro vita furono spesso polemici tra di loro, ma alla fine si intendevano.

Uno che aveva poco a che fare con la vita del partito, ma che in alcuni momenti ne fu un trascinatore, fu Giulio Andreotti. Ambiguo nei comportamenti e nelle relazioni. Non si è mai capito se lui sia stato l’uomo di De Gasperi presso il Vaticano o l’uomo di Pio XII presso, e qualche volta contro, De Gasperi.

Bibliografia:

  • Stefano Pivato, "Bella ciao. Canto e politica nella storia d’Italia", Laterza 2005
  • Stefano Pivato, "I comunisti mangiano i bambini: Storia di una leggenda", Il Mulino 2015
  • Marco Follini, "Democrazia Cristiana. Il racconto di un partito", Sellerio 2019
  • Piero Ignazi, "I partiti in Italia dal 1945 al 2018", Mulino 2018
  • Antonio Ghirelli, "Democristiani", Mondadori 2004
  • Atti e documenti della D.C. 1943-1967, Prefazione di Mariano Rumor, Edizione 5 Lune 1967
  • Filippo Ceccarelli, "Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua" Feltrinelli 2018
  • Paolo Pombeni, Guido Formigoni, Giorgio Vecchio, "Storia della Democrazia cristiana. 1943-1993", Il Mulino 2023
  • Vindice Lecis, "Il nemico", Nutrimenti 2018
  • Miriam Mafai, "L’uomo che sognava la lotta armata", Rizzoli 1984
  • Mimmo Franzinelli, Alessandro Giacone, "1960. L’Italia sull’orlo della guerra civile" Mondadori 2020
  • Silvio Lanaro, "Storia dell’Italia repubblicana. L’economia, la politica, la cultura, la società dal dopoguerra agli anni ’90", Marsilio 1996
  • Luigi Gedda, "18 Aprile 1948. Memorie Inedite Dell’artefice Della Sconfitta Del Fronte Popolare", Mondadori 1998
  • Guido Formigoni, "Aldo Moro. Lo statista e il suo dramma", Il Mulino 2016
  • Bruno Vespa, "Storia d’Italia da Mussolini a Berlusconi", Mondadori 2004
  • Indro Montanelli e Mario Cervi, "L’Italia dei due Giovanni", Rizzoli 2012
  • Bruno Vespa, "Soli al comando", Mondadori 2017
  • Bruno Vespa, "Italiani voltagabbana. Dalla prima guerra mondiale alla Terza Repubblica sempre sul carro dei vincitori", Mondadori 2017
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