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La cedolare secca nel contratto di affitto

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Buongiorno, sono Gabriella, bentornati all'ascolto. L'argomento di cui parlerò oggi è quello del regime di tassazione degli affitti.
Fino al 2011 i redditi derivanti dagli immobili dati in locazione, al fine del calcolo delle imposte dovute, si aggiungevano agli altri redditi, stipendi, pensioni, collaborazioni, ecc.
Da quell'anno è previsto invece, in alternativa, per gli immobili destinati ad abitazione, quindi negozi ed uffici esclusi, un regime fiscale particolare denominato cedolare secca.
Vediamo in dettaglio di che cosa si tratta.
E' una tassazione forfettaria dei canoni di locazione percepiti con due aliquote fisse al 21% o al 10% a seconda del tipo di contratto, invece della tradizionale tassazione dei redditi secondo le aliquote e gli scaglioni Irpef. Inoltre non è soggetta ad imposte di registro e di bollo. Non si può però applicare l'adeguamento Istat per tutta la durata del contratto.
Ora vediamo la convenienza di questo tipo di tassazione.
Facciamo l'esempio di un contratto a canone libero, durata 4 anni più 4 anni.
reddito annuale di lavoro dipendente di 30000 euro
importo annuale dell'affitto di 6000 euro
nel 730 o nel Modello REDDITI si dovrà sommare l'importo dello stipendio e gli altri redditi più l''affitto percepito scontato del 5% pari 5700 euro
Quindi l'imponibile su cui calcolare l'imposta risulterà di 35700.
Applicando l'aliquota corrispondente, il risultato è di 2551 euro da versare tra IRPEF e addizionali.
Se invece si opta per la cedolare secca l'aliquota forfettaria è del 21%, e la tassa da pagare sarà di 1260 euro.
Altro esempio: contratto a canone concordato, durata 3anni più 2 anni
reddito annuale di lavoro dipendente 30000 euro
importo annuale affitto 6000 euro
nel 730 o nel Modello REDDITI, per via di un ulteriore abbattimento del 30%, il reddito su cui calcolare l'imposta sarà di 33990.
Applicando l'aliquota corrispondente, il risultato è di 1785 euro da versare tra IRPEF e addizionali.
Se invece si opta per la cedolare secca l'aliquota forfettaria è del 10%, e la tassa da pagare sarà di 600 euro.
In entrambi i casi direi che il risparmio è notevole, e vale la pena di fare un po' di conti.
Per oggi vi saluto e alla prossima.
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Da quell'anno è previsto invece, in alternativa, per gli immobili destinati ad abitazione, quindi negozi ed uffici esclusi, un regime fiscale particolare denominato cedolare secca.
Vediamo in dettaglio di che cosa si tratta.
E' una tassazione forfettaria dei canoni di locazione percepiti con due aliquote fisse al 21% o al 10% a seconda del tipo di contratto, invece della tradizionale tassazione dei redditi secondo le aliquote e gli scaglioni Irpef. Inoltre non è soggetta ad imposte di registro e di bollo. Non si può però applicare l'adeguamento Istat per tutta la durata del contratto.
Ora vediamo la convenienza di questo tipo di tassazione.
Facciamo l'esempio di un contratto a canone libero, durata 4 anni più 4 anni.
reddito annuale di lavoro dipendente di 30000 euro
importo annuale dell'affitto di 6000 euro
nel 730 o nel Modello REDDITI si dovrà sommare l'importo dello stipendio e gli altri redditi più l''affitto percepito scontato del 5% pari 5700 euro
Quindi l'imponibile su cui calcolare l'imposta risulterà di 35700.
Applicando l'aliquota corrispondente, il risultato è di 2551 euro da versare tra IRPEF e addizionali.
Se invece si opta per la cedolare secca l'aliquota forfettaria è del 21%, e la tassa da pagare sarà di 1260 euro.
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reddito annuale di lavoro dipendente 30000 euro
importo annuale affitto 6000 euro
nel 730 o nel Modello REDDITI, per via di un ulteriore abbattimento del 30%, il reddito su cui calcolare l'imposta sarà di 33990.
Applicando l'aliquota corrispondente, il risultato è di 1785 euro da versare tra IRPEF e addizionali.
Se invece si opta per la cedolare secca l'aliquota forfettaria è del 10%, e la tassa da pagare sarà di 600 euro.
In entrambi i casi direi che il risparmio è notevole, e vale la pena di fare un po' di conti.
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