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J-TACTICS (S07 E04)

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Quarta puntata della settima stagione di J-TACTICS, la rubrica di radiomegliodiniente.com, dedicata alla vecchia signora bianconera.
Focus sulla sfida andata in scena alla Red Bull Arena Leipzig tra i padroni di casa biancorossi e la vecchia signora bianconera.
Una partita incredibile, nella ripresa succede tutto e il contrario di tutto.
I primi 45 minuti del match tra la Juve e il Lipsia avevano già fatto presagire cosa sarebbe potuto accadere nella seconda frazione di gioco: l'incredibile, come poi in effetti è stato.
Dopo soli cinque minuti il brasiliano Bremer cade rovinosamente a terra dopo uno spalla a spalla con l'avversario, si tocca il ginocchio, prova a rialzarsi ma alla fine si arrende e chiede il cambio dolorante.
Passano altri cinque minuti e la scena si ripete per Nico Gonzalez che si arrende per un problema muscolare.
Juve che come un pugile prende in rapida sequenza un destro-sinistro, due cambi forzati in soli dieci minuti di gioco che non fanno presagire nulla di buono o comunque non una partita soporifera.
Lipsia spavaldo e galvanizzato da un ambiente elettrico.
La scintilla scocca alla mezz'ora quando Sesko approfitta di uno svarione difensivo dei bianconeri mal piazzati, per portare in vantaggio la sua squadra sfruttando un'ottimo assist di Openda che sfugge alla marcatura sull'esterno.
Prima della fine del primo tempo scintille anche tra le panchine per un rigore reclamato su Vlahovic ma non assegnato da un pessimo arbitro.
Nella seconda frazione di gioco le scintille si trasformano in incendio, con un susseguirsi di emozioni, azioni e ribaltamenti di fronte e decisioni clamorose e discutibili da parte del direttore di gara.
Apre le danze Vlahovic che al 50′ pareggia e rimette la partita in equilibrio.
Gli eventi successivi spezzano in maniera dirompente l'equilibrio in un alternarsi di eventi che cambieranno completamente la storia della partita.
Openda colpisce il palo, poi su una ripartenza del Lipsia al 60′ Di Gregorio ferma l'azione degli avversari toccando il pallone con la mano fuori dall'area di rigore e rimedia, dopo una review al VAR un cartellino rosso diretto.
Juve in 10 e con già due sostituzioni all'attivo.
Perin prende il posto di Di Gregorio e Thiago Motta fa entrare in campo Douglas Luiz che non porta esattamente fortuna.
Su un calcio di punizione per il Lipsia infatti il brasiliano tocca il pallone con la mano, rigore per i tedeschi che poi Sesko trasforma riportando nuovamente in vantaggio i padroni di casa.
Bianconeri al tappeto, si potrebbe facilmente pensare.
Ma si sa, come disse qualcuno: "La Juve non muore letteralmente mai".
Infatti tant'è, i bianconeri si aggrappano a Vlahovic che con un bellissimo gol di sinistro dalla distanza ristabilisce per l'ennesima volta il pareggio.
Chi crede che le due squadre si accontenteranno di dividersi la posta, si sbaglia di grosso.
Openda colpisce il secondo palo della ripresa frutto di un Lipsia arrembante per effetto della superiorità numerica.
La partita non è finita, anzi il bello deve ancora venire, all'83' il portoghese Conceicao si fa largo nell'area di rigore, dribbla un avversario e mette a segno l'incredibile gol del vantaggio per i bianconeri.
Non ci crede neanche lui e forse non ci credevano più neanche i supporters bianconeri.
Francisco si toglie la maglia per festeggiare, tutti compagni in campo e in panchina ivi compreso un indemoniato e spiritato Motta lo sommergono in apoteosi, una rete che sa d'impresa, e che trasforma un secondo tranquillo sulla carta, turno di Champions in un'impresa leggendaria viste le circostanze.
Di questo e altro parleremo in questa puntata! Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live!
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Una partita incredibile, nella ripresa succede tutto e il contrario di tutto.
I primi 45 minuti del match tra la Juve e il Lipsia avevano già fatto presagire cosa sarebbe potuto accadere nella seconda frazione di gioco: l'incredibile, come poi in effetti è stato.
Dopo soli cinque minuti il brasiliano Bremer cade rovinosamente a terra dopo uno spalla a spalla con l'avversario, si tocca il ginocchio, prova a rialzarsi ma alla fine si arrende e chiede il cambio dolorante.
Passano altri cinque minuti e la scena si ripete per Nico Gonzalez che si arrende per un problema muscolare.
Juve che come un pugile prende in rapida sequenza un destro-sinistro, due cambi forzati in soli dieci minuti di gioco che non fanno presagire nulla di buono o comunque non una partita soporifera.
Lipsia spavaldo e galvanizzato da un ambiente elettrico.
La scintilla scocca alla mezz'ora quando Sesko approfitta di uno svarione difensivo dei bianconeri mal piazzati, per portare in vantaggio la sua squadra sfruttando un'ottimo assist di Openda che sfugge alla marcatura sull'esterno.
Prima della fine del primo tempo scintille anche tra le panchine per un rigore reclamato su Vlahovic ma non assegnato da un pessimo arbitro.
Nella seconda frazione di gioco le scintille si trasformano in incendio, con un susseguirsi di emozioni, azioni e ribaltamenti di fronte e decisioni clamorose e discutibili da parte del direttore di gara.
Apre le danze Vlahovic che al 50′ pareggia e rimette la partita in equilibrio.
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Openda colpisce il palo, poi su una ripartenza del Lipsia al 60′ Di Gregorio ferma l'azione degli avversari toccando il pallone con la mano fuori dall'area di rigore e rimedia, dopo una review al VAR un cartellino rosso diretto.
Juve in 10 e con già due sostituzioni all'attivo.
Perin prende il posto di Di Gregorio e Thiago Motta fa entrare in campo Douglas Luiz che non porta esattamente fortuna.
Su un calcio di punizione per il Lipsia infatti il brasiliano tocca il pallone con la mano, rigore per i tedeschi che poi Sesko trasforma riportando nuovamente in vantaggio i padroni di casa.
Bianconeri al tappeto, si potrebbe facilmente pensare.
Ma si sa, come disse qualcuno: "La Juve non muore letteralmente mai".
Infatti tant'è, i bianconeri si aggrappano a Vlahovic che con un bellissimo gol di sinistro dalla distanza ristabilisce per l'ennesima volta il pareggio.
Chi crede che le due squadre si accontenteranno di dividersi la posta, si sbaglia di grosso.
Openda colpisce il secondo palo della ripresa frutto di un Lipsia arrembante per effetto della superiorità numerica.
La partita non è finita, anzi il bello deve ancora venire, all'83' il portoghese Conceicao si fa largo nell'area di rigore, dribbla un avversario e mette a segno l'incredibile gol del vantaggio per i bianconeri.
Non ci crede neanche lui e forse non ci credevano più neanche i supporters bianconeri.
Francisco si toglie la maglia per festeggiare, tutti compagni in campo e in panchina ivi compreso un indemoniato e spiritato Motta lo sommergono in apoteosi, una rete che sa d'impresa, e che trasforma un secondo tranquillo sulla carta, turno di Champions in un'impresa leggendaria viste le circostanze.
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