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Modem, appuntamento quotidiano (dal lunedì al venerdì) in onda dal 2000, dedicato ai principali temi d’attualità, che vengono analizzati, approfonditi e contestualizzati principalmente attraverso l’apporto ed il confronto di ospiti in diretta.

Le notizie scorrono veloci, si sviluppano e si perdono, sono abbondanti. Modem, ogni mattina, sceglie e propone un tema di sicuro interesse. Lo racconta con uno stile diverso da quello dell'attualità. Cerca e trova interlocutori di qualità per spiegare e dibattere ciò che è successo e ciò che potrebbe succedere. È la trasmissione che dice i "perché" e aiuta a decodificare gli eventi destinata a tutti gli interessati ad andare oltre la notizia del giorno e che desiderano approfondire in maniera immediata il tema prescelto tramite dibattiti e interviste in diretta, reportage, collegamenti, approfondimenti, schede interne.

Modem offre regolarmente anche delle rubriche.

  • Modem Evento: una serata-dibattito e di incontro con il pubblico.

  • Modem Giovani: su argomenti che riguardano direttamente il mondo giovanile con tra gli ospiti anche i ragazzi.

  • Modem Incontro: non un dibattito, ma un'intervista con un solo ospite.

Una puntata al giorno, alle 08.30, per 5 giorni la settimana, da settembre a metà giugno.

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Dal dumping salariale alle disparità fra i generi, dalla conciliabilità alla disoccupazione degli ultracinquantenni, la lista delle zone grigie nel mondo del lavoro è chilometrica. Molti dei problemi irrisolti saranno protagonisti anche quest’anno dei discorsi e delle rivendicazioni in occasione della Festa dei Lavoratori. Ma ci sono anche zone grigie più subdole, come il lavoro fuori orario, chiesto dal datore o semplicemente eseguito per “portarsi avanti”. Oppure gli effetti che creiamo senza rendercene conto quando paghiamo la spesa alla cassa automatica o eseguiamo pagamenti online. In fondo siamo (anche) noi tutti, con i nostri comportamenti, a cambiare i rapporti di lavoro? Come resistere alla tentazione di riversare tutte le colpe sulla tecnologia che evolve? Modem vi propone una riflessione al di là del “padrone cattivo” versus “lavoratore sfruttato” con: · BEATRICE FASANA - dirigente d’azienda · CHIARA LANDI - responsabile del settore terziario di Unia Regione TI e Moesa · SIEGFRIED ALBERTON - economista e specialista in formazione continua…
 
94 miliardi, è questa la cifra più recente che ci arriva dal sistema sanitario svizzera. Un dato che rappresenta il costo complessivo della fattura sanitaria svizzera nel corso del 2023, e pubblicato il 29 aprile dall’Ufficio federale di statistica. Il sistema sanitario del nostro Paese si avvicina dunque alla soglia dei 100 miliardi, con un aumento nel 2023 pari al 2,4% rispetto all’anno precedente. E per il futuro la tendenza rimane invariata, lo stesso Ufficio di statistica prevede un incremento del 3% anche per i conti complessivi del 2024. Per capire dove sta andando la sanità del nostro Paese, Modem è in trasferta, per un dibattito su questo tema in occasione del Ticino Day organizzato ogni anno dagli studenti ticinesi dell’Università di San Gallo. Un dibattito con: Laura Lavagetti, delegata Associazione svizzera degli Spitex privati Raffaele De Rosa, consigliere di Stato TI, direttore del Dipartimento Sanità e Socialità Marco Romano, responsabile politica sanitaria di Prio.Swiss Carlo De Pietro, professore in politica e gestione dei servizi sanitari, SUPSI Franco Denti, presidente dell`Ordine dei Medici TI…
 
Spagna e Portogallo vittime di un blackout. Tutto si è fermato ieri attorno a mezzogiorno e l’emergenza non è ancora completamente rientrata. Vista la crescente importanza dell’elettricità nella vita quotidiana e nei trasporti, il collasso della rete elettrica rappresenta una situazione da incubo per qualsiasi paese. Basti pensare che ritrovarsi senza energia, o anche solo con una penuria di energia, viene considerata dalle autorità federali una delle principali minacce per la Svizzera. Indipendentemente dalle cause dei guasti: che siano per danni della natura o per un attacco ai sistemi informatici. Ne parliamo con: Barbara Antonioli Mantegazzini , professoressa in economia pubblica e politiche per la sostenibilità alla SUPSI Mariangela Paone, collaboratrice RSI da Madrid Angelo Consoli , docente e ricercatore SUPSI esperto di cybersicurezza Paolo Rossi , già direttore AET e AEM…
 
Compare raramente sulle prime pagine dei giornali, nelle edizioni dei radio o telegiornali. Nelle ultime settimane i media che ne hanno parlato lo hanno fatto soprattutto per ricordare un triste anniversario: sono due anni che in Sudan è scoppiata – o riscoppiata – la guerra civile che ha portato a quella che oggi è la più grande crisi umanitaria al mondo. Un conflitto poco mediatizzato, lontano da noi e – denuncia chi sul posto cerca di aiutare la popolazione civile, vittima di aggressioni e violenze - ormai dimenticato, ignorato. Eppure stiamo parlando di oltre 13 milioni di sfollati – più della metà sono bambini - e quasi 25 milioni di persone a rischio fame. Purtroppo non s’intravvede, nell’immediato futuro, nessuna soluzione negoziale all’orizzonte. Perché, e quali sono le dinamiche interne ed esterne (a livello geopolitico) che muovono questo conflitto saranno tema a Modem. Ne discuteremo con tre ospiti Irene Panozzo, analista politica esperta di Sudan, già rappresentante speciale UE per il Corno d’Africa Vittorio Oppizzi, responsabile programmi MSF in Sudan Emiliano Bos, appena rientrato dalla regione…
 
Oggi a Modem torniamo su una domanda alla quale hanno dovuto rispondere i giudici della corte suprema britannica: che cos’è una donna? E indirettamente che cos’è un uomo? Donna (e uomo) si nasce o lo si può diventare? Quanto conta e quanto non conta la biologia nell’essere o nel sentirsi donna o uomo? La Corte suprema britannica non era chiamata a rispondere a queste domande in generale, ma in un contesto specifico: quello della legge che nel Regno Unito vuole evitare discriminazioni nell’accesso a un posto di lavoro. Ebbene i giudici hanno stabilito che la parola “donna”, nel contesto di quella legge, si riferisce alle donne “biologiche”, alle donne nate femmine. E non alle donne transessuali, alle persone nate maschio ma poi diventate donne al termine di un percorso di transizione da un genere all’altro. C’è chi ha esultato. C’è chi ha espresso preoccupazione e sconforto. Quale significato dare a quella decisione giunta la scorsa settimana? Ne discutiamo con: Nicole Degli Innocenti, giornalista Roberta Parigiani, avvocata e attivista, portavoce del Movimento identità trans in Italia Marina Terragni, giornalista e blogger, femminista “anti gender” Chiara Beccalossi, professoressa di storia della scienza e della sessualità all’Università di Lincoln, in Inghilterra…
 
Puntata dedicata ad un’ospite che ci porta nel mondo dei suoni. Modem a colloquio con la musicista e compositrice italiana Silvia Bianchera. Nata a Roma nel ‘43, con alle spalle studi musicali, prima in canto e poi in composizione presso il conservatorio di Milano, allieva e poi moglie di Bruno Bettinelli. Il maestro dalla cui classe sono passati anche Riccardo Muti, Claudio Abbado, Maurizio Pollini e Bruno Canino per citare alcuni nomi noti della musica classica. Ma anche Gianna Nannini fu allieva di Bettinelli. Silvia Bianchera nella sua carriera ha collezionato diversi riconoscimenti e ha collaborato con illustri direttori d’orchestra e solisti che hanno interpretato brani suoi. Infine, ricordiamo che le sue composizioni sono state pubblicate da importanti etichette musicali. Con Silvia Bianchera parliamo di musica, riferendoci al suo lavoro, alla sua esperienza. Ma approfittiamo della sua presenza anche per parlare di donne compositrici che, tra mille fatiche, ci sono sempre state nella storia. Ma solo in tempi piuttosto recenti si è finalmente cominciato ad approfondire lo studio delle loro opere.…
 
Superata la soglia dei 50’000 morti e dei 110’000 feriti, la Striscia di Gaza sembra aver perso il conto. Negli scorsi giorni, diverse organizzazioni non governative hanno lanciato l’ennesimo grido d’allarme sulla mancanza di beni di base come acqua, cibo e farmaci. Le Nazioni Unite per bocca di Philippe Lazzarini hanno definito la Striscia una “ zona di morte post-apocalittica “. In una Gaza dove da 50 giorni non entrano più aiuti, dove sopravvivono 2 milioni di palestinesi e con loro almeno 58 ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre 2023, Israele rimane intenzionato a colpire fino all’annientamento di Hamas. E intanto Hamas si dice disposto a cedere la Striscia a condizione di poter mantenere quel che resta dei suoi arsenali. Modem fa il punto della situazione prima di tutto umanitaria con: PADRE CARLOS FERRERO, parrocchia di Gaza MICHELE GIORGIO, giornalista, collaboratore RSI, Gerusalemme DANIEL BETTINI, giornalista. caporedattore esteri a Yediot Ahronot, Tel Aviv ALESSANDRO MIGLIORATI – responsabile della logistica per Emergency, Gaza PAOLO PEZZATI, portavoce di Oxfam Italia…
 
Papa Francesco è deceduto inaspettatamente ieri, lunedì di Pasqua, a causa di un ictus cerebrale e di una crisi cardiaca. Il giorno prima, malgrado la debolezza, aveva salutato i fedeli con poche parole e una debole voce. Il mondo è unanime nel salutare l’esempio di umiltà, il difensore degli ultimi e un pontefice che ha comunque tentato di aggiornare la Chiesa. A Modem torniamo sulla sua figura per ridiscutere di quello che Bergoglio ha lasciato nella Chiesa e nel mondo, tracciare il percorso che ora condurrà al conclave e cercare di comprendere quale Chiesa, con quali equilibri ed antagonismi, si appresta ad eleggere il nuovo pontefice. Con: Bruno Boccaletti , responsabile programmi religiosi RSI Corinne Zaugg , presidente Unione femminile cattolica ticinese Nina Fabrizio, vaticanista, Ansa Markus Krienke , teologo, professore ordinario di filosofia ed etica sociale all’Usi Matteo Matzuzzi , vaticanista, caporedattore presso “Il Foglio Quotidiano”…
 
A Saas Grund con 80 centimetri di neve fresca in paese i bambini creano pupazzi di neve. L’allerta per pericoli meteo è di 5/5 e non c’è elettricità. Le scuole hanno chiuso con un giorno d’anticipo. Il Consiglio di Stato ha decretato la “ situazione particolare ”. In Val Bavona -ancora ferita dall’alluvione della scorsa estate- in questi giorni ha piovuto tanto e quindi la strada è stata chiusa di nuovo, seppur temporaneamente. Proprio alla vigilia del weekend di Pasqua e solo pochi giorni dopo la sua riapertura. L’allerta è di 2/5. Fra gli esercenti, c’è chi ha reclamato per la troppa prudenza. Per non aver chiuso i sentieri in Val Bondasca nel 2017, l’allora sindaca andrà presto a processo. Crollò un pezzo di Pizzo Cengalo e morirono 8 persone. Mai ritrovate. L’accusa è di omicidio colposo plurimo. Allerte, giuste misure, danni di immagine e prospettive per la stagione turistica nella nostra discussione con (non tutti insieme): MARCO GAIA – responsabile “previsioni e consulenze” di MeteoSvizzera RYAN PEDEVILLA - sezione del militare e della protezione della popolazione Canton Ticino WANDA DADÒ - sindaca di Cevio MATTIA STORNI – responsabile comunicazione Ufficio del turismo Valle di Saas SONJA FREY – presidente di Hotellerie Suisse Ticino…
 
Da decenni il dollaro domina l’economia e la finanza mondiale, un dominio incontrastato già solo per la mancanza di vere alternative. Eppure, dopo le ultime decisioni dell’Amministrazione Trump sui dazi doganali, qualcosa sembra cambiare sui mercati finanziari. Presto per dire se si tratta di qualcosa di temporaneo o di una tendenza, ma si registrano segnali di disaffezione verso il biglietto verde. Sul quanto è importante il dollaro, sul come influenza l’economia Svizzera e sulle possibili alternative come moneta di riferimento globale si discute a Modem con: Luisa Lambertini , rettrice USI e Professoressa di finanza internazionale Gianluigi Mandruzzato , economista di EFG Bank Marzio Minoli , della redazione economica del radiogiornale RSI…
 
La richiesta di consulenza o aiuto per bambini, adolescenti e giovani adulti è aumentata anche nel 2024, in particolare per quanto riguarda i pensieri suicidi, la violenza in famiglia e il bullismo. Così ha indicato la scorsa settimana Pro Juventute in riferimento alle chiamate ricevute al 147, il “telefono amico” messo a disposizione di bambini e giovani in tutta la Svizzera. 47’700 le richieste di contatto ricevute lo scorso anno: il 13% in più rispetto al 2023, anno in cui già si era registrato un incremento simile. Sono numeri che ci riportano al tema, oramai ricorrente, del “disagio dei giovani”. Lo riproporremo domani per interrogarci una volta di più sulla sua entità, le sue cause, gli strumenti con cui, se ci vuole, affrontarlo. Con: Ilario Lodi , responsabile di Pro Juventute nella Svizzera italiana Pierfranco Longo , presidente Conferenza cantonale dei genitori in Ticino Tessa Pidò , responsabile del Servizio medico psicologico del Sopraceneri Tiziana Zaninelli , direttrice Ufficio insegnamento medio del Decs…
 
34 morti, tra i quali 2 bambini e oltre un centinaio di feriti. L’attacco russo di domenica mattina a Sumy, nel nord-est dell’Ucraina ha suscitato reazioni di sdegno e condanna a livello internazionale. Scioccante, per il numero di perdite tra i civili, non è che l’ultimo di una serie, che ha visto le forze russe colpire la popolazione ucraina. Solo una decina di giorni fa, il 4 aprile, un missile balistico russo aveva colpito un parco giochi a Kryvyi Rih, nell’Ucraina centrale, uccidendo 19 civili, tra cui nove bambini. Un attacco, quello di Sumy, che ci riporta a parlare della guerra in Ucraina. L’ultima volta che ci eravamo occupati del conflitto – un mese fa - si discuteva dell’ipotesi se non di pace, almeno di una tregua. Eppure la promessa pre-elettorale di Donald Trump di porre fine alla guerra in tempi rapidi sembra sempre più lontana dalla realtà dei fatti. Ma c’è davvero da stupirsi dell’azione russa? Russia, che nel caso di Sumy afferma di aver preso di mira una riunione di ufficiali ucraini, e che “60 militari” sono stati uccisi? E quale sarà la risposta – se ci sarà, al di là delle parole - degli alleati dell’Ucraina? Cosa dire della posizione ambigua degli Stati Uniti, che prima hanno condannato l’attacco di Sumy – con Keith Kellogg, l’inviato speciale per la Russia e l’Ucraina, che ha parlato di superamento dei limiti della decenza – salvo poi definire l’azione russa “un errore”, per citare lo stesso Donald Trump? Ne parliamo con: Antonio Missiroli , docente di sicurezza europea a Sciences Po Parigi e già alto funzionario UE e NATO Cristiano Tinazzi , giornalista freelance Pierre Ograbek , inviato RSI in Ucraina Nona Mikhelidze , analista Istituto Affari Internazionali Roma…
 
“Giù le mani dalla Serbia”, è con questo slogan che il presidente Aleksandar Vucic ha lanciato nel fine settimana una sua nuova formazione politica. Una mossa voluta anche per dare un segnale alle piazze del Paese, che da cinque mesi protestano contro il suo governo, accusato di corruzione e di mancato rispetto delle regole democratiche. Un tentativo di rinnovamento, perlomeno nell’immagine, che venerdì prossimo culminerà nella nascita di un nuovo esecutivo. Guidate dagli studenti universitari, le manifestazioni di protesta però non si placano e continuano a rappresentare una sfida per il presidente Vucic, in carica ormai da 12 anni. Un braccio di ferro con ripercussioni regionali, in particolare in Bosnia e in Kosovo, per un Paese che continua a poter contare sul sostegno dell’Unione europea, della Russia e della Cina. E questo anche perché in Serbia si è ormai aperta la corsa al litio, un minerale fondamentale per le batterie elettriche e per la transizione energetica. Cosa sta capitando in Serbia? Su quali carte può ancora contare la protesta delle piazze, iniziata ormai cinque mesi fa? E quale il ruolo delle grandi potenze in questo Paese e in questa regione, a 30 anni dalla fine della guerra ex-jugoslava? Argomenti e interrogativi che discuteremo con: Milovan Pisarri , docente presso l’Istituto di filosofia di Belgrado e specializzato in storia contemporanea Nenad Stojanovic , politologo e docente all’Università di Ginevra Giovanni Vale , collaboratore RSI dai Balcani…
 
Con effetto retroattivo al 1 gennaio 2025 la Svizzera può nuovamente accedere ai programmi di ricerca dell’Unione europea – come Orizzonte Europa, Euratom o Digital Europe... questo almeno provvisoriamente e a due condizioni... La prima - più semplice - è che il Consigliere federale Guy Parmelin firmi questo specifico accordo entro novembre, la seconda è che il parlamento prima, e il popolo svizzero, poi, accettino l’intero accordo negoziale tra Svizzera e Unione europea... La Svizzera dunque torna nella Champions League della ricerca... in questi anni, dalla sua esclusione al programma Horizon nel 2021 dopo la rottura dei colloqui per un Accordo quadro istituzionale con l’UE, si erano paragonati i ricercatori svizzeri a calciatori di primo piano impossibilitati ad accedere alle Coppe europee più prestigiose, costretti dunque nella sola Swiss League. Oggi questa ri-associazione temporanea, accolta con favore dall’intero mondo accademico e della ricerca Cosa significa per i ricercatori svizzeri quanto annunciato da Guy Parmelin? Quanto è importante poter lavorare fianco a fianco con i colleghi dell’Ue? C’è sufficiente sensibilità nella politica e nella popolazione per l’importanza di una piattaforma di ricerca internazionale nella quale la Svizzera giochi – come dicevamo – da titolare Ne parliamo con: Luciana Vaccaro , presidente Swissuniversities Ambrogio Fasoli , vicerettore EPFL Mauro Dell’Ambrogio , già Segretario di Stato per la formazione…
 
Da ieri dazi USA in vigore, anzi no, però non per la Cina. Incertezza e colpi di scena che già da alcuni giorni si fanno sentire: le borse che crollano insieme al petrolio; la Cina che risponde punto per punto alle mosse di Trump rendendo sempre più chiaro che se guerra commerciale deve essere, guerra sarà! Almeno, fra i due “giganti” del Mondo. La prospettiva di una crisi finanziaria ed economica globale si fa sempre più concreta e preoccupante nonostante il passo indietro di Donald Trump. Torniamo a discuterne a Modem, anche per chiederci se e con quali strumenti la fragile Europa, che ieri ha annunciato le prime sue contromosse, saprà farvi fronte. Con: Luigi Buttiglione, economista, CEO LB Macro, già Banca D’Italia e Banca Centrale Europea Giuseppe Gabusi , professore associato di Economia politica internazionale e dell’Asia orientale, Università di Torino Andrea Vosti , corrispondente RSI a Washington…
 
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